ChatGPT: Microsoft lo incorpora su Skype, Bing e Edge
Il chatbot più in vista del momento, ChatGPT, sarà presto un alleato per tutti terminato il nuovo aggiornamento di Windows 11. Risulterà infatti integrato nel motori di ricerca Bing, in Microsoft Edge e persino all’interno del software di messaggistica Skype. Del resto si tratta del momento giusto per sfruttare la popolarità di questa intelligenza artificiale.
Dato che il chatbot ha dimostrato di migliorare notevolmente l’esperienza di ricerca online gli utenti non potranno certo lamentarsi della novità. Per ora ChatGPT è disponibile solo in anteprima e non funziona ancora al meglio delle sue potenzialità.
Cos’è ChatGPT e come funziona?
Alla base di ChatGPT c’è un modello di elaborazione del linguaggio predisposto per far sembrare l’interazione il più naturale possibile. Si Tratta di Generative Pre-trained Transformer 3, abbreviato in GPT -3. Questo modello ha ricevuto un “addestramento” complesso con il contributo di diversi ricercatori che allo scopo hanno simulato conversazioni reali.
L’intervento umano è stato fondamentale per rendere il chatbot esaustivo nelle risposte e in grado di potersi correggere quando necessario. Essendo però aggiornato al 2021 finora il suo uso per domande relative ad eventi recenti ha registrato delle inesattezze. Nonostante ciò una volta disponibile il software ha raggiunto in breve più di 100 milioni di utenti.
Mentre a sua volta Google è al lavoro su un proprio algoritmo Microsoft ha invece pensato di puntare su un’AI che ha già fatto breccia nel cuore del popolo di Internet. Poter fare ricerche sul web interagendo come se si avesse davanti una persona è sempre stato il sogno di molti. Soprattutto quando si desidera qualcosa di personalizzato.
Un investimento a 10 zeri
Incorporare ChatGPT all’interno dei propri browser, app e motori di ricerca ha richiesto una somma di tutto rispetto. Microsoft ha investito in OpenAI ben 10 miliardi di dollari. Una mossa che oltre a dimostrate il profondo interesse della società per l’intelligenza artificiale ha avuto anche u secondo effetto.
La valutazione di OpenAI ha infatti raggiunto di conseguenza i 29 miliardi di dollari stando a quanto ha riportato il Wall Street Journal. Per quella che era nata come organizzazione no-profit questa serie di eventi ha dell’incredibile. Già nel 2019 l’azienda fondata da Bill Gates aveva versato un finanziamento ad OpenAI pari a 1 miliardo di dollari.
Naturalmente una simile somma comporta per Microsoft il controllo di buona parte di OpenAI, secondo le indiscrezioni deterrà infatti il 49% delle azioni. ChatGPT è il prodotto che al momento genera maggiore interesse ma è probabile che il colosso di Redmond punti anche ad altri progetti dell’organizzazione. Ad esempio DALL-E, che crea immagini partendo da un testo scritto.
Microsoft inoltre pare che fino al recupero dei 10 miliardi potrà assicurarsi ben il 75% dei profitti totali. OpenAI dal canto suo ricava una visibilità incredibile e una collaborazione di tutto rispetto, portandosi in testa alle startup. Forse addirittura la più importante al mondo. vista la sua quotazione.
Addio lista d’attesa per Bing con ChatGPT
In Italia invece non si può ancora accedere direttamente a Microsoft Edge con ChatGPT ma si continua a venire indirizzati all’iscrizione. Tuttavia la società sta rimuovendo gradualmente questo passaggio quindi non dovrebbe mancare molto perché avvenga anche qui. Il servizio rimarrà gratuito anche se con alcuni limiti.
A livello giornaliero infatti Microsoft ha posto un tetto massimo di sessioni di utilizzo della nuova versione del motore di ricerca. Ora questo limite si allargherà, ma comunque non oltre le 150 chat al giorno (precedentemente si era arrivati a 120 partendo dalla base iniziale di 50). Per ciascuna ora si può arrivare a 15 domande consecutive (inizialmente erano 3-4).
Non c’è quindi voluto molto per allargare un servizio che all’inizio sembrava riservato a una ristretta élite. La cosa più entusiasmante è che la versione del chatbot integrata sfrutta già GPT-4, il modello aggiornato del precedente GPT-3. OpenAI lo ha descritto come ancora più collaborativo e fantasioso.