Career coaching: cos’è e come diventare consulente alla carriera
La professione del Career coaching, pur essendo molto recente, ha già avuto un enorme richiesta. Scopriamo insieme chi è, di cosa si occupa, che percorso formativo richiede e quale è il ruolo del consulente di carriera.
Chi è e cosa fa il Career coaching
- da consulenza inerente la carriera;
- supporta le persone nel focalizzare, definire e raggiungere i propri obiettivi professionali;
- assiste ed aiuta a capire il tipo di lavoro a cui ciascuno può ambire;
- pianifica il percorso di carriera;
- consiglia sull’attuale posizione professionale;
- incentiva lo sviluppo ed il miglioramento delle capacità personali extra lavorative,
- incrementa capacità comunicative, relazioni interpersonali, leadership, gestione dello stress e risoluzione dei conflitti.
- sviluppa la crescita personale;
- permette di scoprire i singoli potenziali talenti;
- identifica che miglioramento fare e in quale aerea effettuarla;
- definisce uno specifico scopo;
- individua strategie da mettere in atto e raggiungerlo.
- intervista clienti per ottenere informazioni sulla formazione, storia lavorativa ed obiettivi di carriera,
- identificazione di punti di forza e debolezza;
- svolgimento di un test per individuare interessi, attitudini ed abilità,
- proposte di opportunità di carriera in base al mercato di lavoro di riferimento.
Abilità e competenze del Career Coaching
- mantenere un lavoro;
- ottenere una promozione;
- affrontare cambiamenti di carriera;
- adattarsi alle transizioni sul posto di lavoro.
- capacità comunicative, anche strategiche, e di giudizio;
- public speaking,
- capacità di ascolto attivo, ed empatia,
- abilità nel problem solving;
- pragmatismo e capacità di tramutare le idee in obiettivi reali;
- gestione del tempo e delle tempistiche degli incarichi di lavoro;
- efficienza, capacità di saper stabilire le priorità e di lavorare in ambienti dinamici;
- professionalità, multitasking ed etica;
- affidabilità e serietà per poter accogliere e gestire informazioni confidenziali,
- ottimismo e e capacità di motivare gli altri.
- psicologia;
- formazione,
- ambito pedagogico-sociale;
- mondo delle risorse umane.
Varie tipologie di coaching
Il coaching assume varie forme in base al settore di riferimento. Non è definibile come percorso generico di sviluppo ma come supporto nella strada del raggiungimento di uno scopo. La finalità ultima è comunque sempre la medesima: pianificare degli obbiettivi e raggiungerli. John Witmore, tra i fondatori della disciplina, definisce il coaching come “strumento volto a liberare il potenziale delle persone per massimizzare le loro performance”.
Il termine coaching deriva dalla parola francese “coache” che letteralmente assume il significato di carrozza. I passeggeri vengo o quindi aiutati nel loro viaggio verso una specifica destinazione. Il coaching è infatti un rapporto professionale di partnership utile nel supporto del singolo nel:
- focalizzare che miglioramento fare e in quale aerea effettuarla;
- definire uno specifico scopo;
- individuare strategie da mettere in atto e raggiungerlo.
Come abbiamo visto insieme il career coaching, è un metodo di azione che serve a realizzare obbiettivi a livello di personale. Il coaching allena capacità e permette performance migliori e sviluppo di specifici talenti. Tale strumento cura lo sviluppo sia personale che professionale e dona benessere psicologico. Ad oggi sempre di più vengono ricercate imprese che credono in valori e in cui venga data la possibilità di essere valorizzati.
La figura del coach aziendale
Una specifica figura estremamente importante per il supporto alla carriera del singolo è il coach aziendale.
Le principali funzioni di questa figura sono:
- incremento della produttività: le risorse umana vengono continuamente stimolate e, proprio grazie a questo, le prestazioni all’interno del contesto aziendale aumentano di livello. Altro incremento è quello legato alla motivazione e alla collaborazione tra colleghi dello stesso reparto;
- innovazione: il coach riesce a stimolare la fantasia e la creatività del team portando innovazione e riammodernamento all’azienda;
- ottimizzazione dei rapporti lavorativi interpersonali: i dipendenti aziendali si sentono più valorizzati e più uniti nel raggiungimento di obiettivi comuni. Spesso i rapporti astiosi rallentano l’attività e causano perdite. Il coaching invece permette di riassestare le interazioni necessari per ottimizzare la produttività e riappacificare il clima lavorativo;
- comunicazione: il coach assume il ruolo di figura intermedia che permette una comunicazione efficace ed efficienti tra le diverse parti produttivi. Aumentando la comprensione e la cooperazione, aumentano anche produttività e fatturato;
- miglioramento della qualità di vita: la maggior parte di dipendenti ricevono stimoli legati allo stress sia nel contesto lavorativo che privato. Il ruolo del coaching aziendale è anche quello di pianificare strategia che nel medio-lungo termine migliorino le condizioni psico-fisiche.