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Come funziona l’autoprotolisi dell’acqua: definizione ed esempi

Come funziona l’autoprotolisi dell’acqua: definizione ed esempi

autoprotolisi dell’acqua - come funziona
  • Nausicaa Tecchio
  • 19 Agosto 2025
  • Consigli per lo studio
  • 4 minuti

Autoprotolisi dell'acqua: come funziona

Per capire bene cosa sono acidi e basi è necessario approfondire l’autoprotolisi dell’acqua, un processo definito anche autoionizzazione. Si tratta di una reazione che coinvolge due molecole di H2O, dove una agisce come acido e una come base. In quanto sostanza anfotera infatti l’acqua può essere entrambi a seconda del composto con cui viene a contatto. 

Dalla reazione fra queste due molecole si ottengono due specie ioniche con una carica debole. Questo processo spiega il fatto che l’acqua possieda una lieve conducibilità elettrica, persino quando è pura ovvero senza sali minerali disciolti. Per l’acqua demineralizzata la conducibilità  ha un valore pari a 0.055 micro-Siemens/cm alla temperatura di 25°C.

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La reazione di autoprotolisi dell’acqua

Se sciogliamo in acqua una sostanza acida come l’acido iodidrico (HI) otteniamo la reazione di ionizzazione HI + H2O <=> H3O⁺ + Cl-. Con una base invece, come l’ammoniaca, la reazione procede nella forma NH3 + H2O <=> OH- + NH4+. Tuttavia anche senza aggiungere un soluto acido o basico si verifica una ionizzazione, dove i reagenti sono due molecole di H2O.

Possiamo dunque scrivere l’autoprotolisi dell’acqua nella forma seguente, ossia H2O + H2O <=> H3O⁺ + OH-. Per calcolare la costante di equilibrio di questa reazione usiamo la stessa formula della Keq  delle reazioni. Le concentrazioni dei reagenti le indichiamo con [H2O] e quelle dei prodotti con [H3O⁺ ] e [OH-]. La formula della Kw  quindi è [H3O⁺ ] [OH-]/[H2O]2.

A una temperatura di 25°C il valore di questa costane è bassissimo, appena 3,25 · 10-18. Questo significa che l’equilibrio è spostato in modo evidente a sinistra, e perciò il denominatore [H2O]2 si può considerare costante, invariato nel corso della reazione. Perciò possiamo riscrivere la formula nella forma Keq  * [H2O]2  =[H3O⁺ ] * [OH-].

Unendo il prodotto Keq  * [H2O]2 in un simbolo solo possiamo sostituirgli  Kw, Possiamo definire questi simbolo come prodotto ionico dell’acqua perché per calcolarlo dobbiamo usare il prodotto fra [H3O⁺ ] e [OH-]. Sempre a 25°C il valore di Kw  è superiore alla Keq ed è pari a 1,00 · 10-14.

Il calcolo del pH e del pOH

Considerando che i due fattori [H3O⁺ ] e [OH-] sono uguali fra di loro possiamo ricavare che entrambe valgono 1 x 10-7 M. Se facciamo il logaritmo negativo della concentrazione di H3O⁺ otteniamo il pH, mentre se facciamo quello della concentrazione di OH- troviamo il pOH. Come possiamo capire vedendoli nella formula dell’autoprotolisi dell’acqua sono valori legati fra loro.

Nel caso dell’acqua sia il pH che il pOH sono uguali a 7, e sommati per qualsiasi soluzione danno sempre 14, che è il valore massimo per entrambi. Conoscendo il pH o il pOH è facile trovare la sua controparte perché è sufficiente sottrarre il suo valore a 14. Il valore 7, che per l’acqua demineralizzata corrisponde sia al pH che al pOH, significa neutralità. 

Se invece abbiamo la concentrazione di H3O⁺ risulta superiore a quella degli ioni OH-, cioè [H3O⁺ ] > [OH-] allora abbiamo un ambiente acido. Di conseguenza il pOH sia alza e quello del pH si abbassa. Al contrario se abbiamo [OH-] > [H3O⁺ ] abbiamo una soluzione basica, e il valore del pOH si avvicinerà a 1 mentre quello del pH si alzerà. 

Per il pH e il pOH basta questa relazione. Se invece vogliamo le concentrazioni degli ioni possiamo calcolare [H3O⁺] usando la formula inversa Kw/[OH-] e trovare il valore di [OH-] facendo invece Kw/[H3O⁺]. Per esempio se sappiamo che [H3O⁺] = 2,1 x 10-6 allora [OH-] = 1 x 10-14/2,1 x 10-6 = 4,76 x 10-9.

Il carattere anfotero dell’acqua 

L’autoprotolisi dell’acqua, oltre a dimostrare che è neutra, indica anche che è una sostanza che può comportarsi sia come acido che come base. Questo la classifica come composto anfotero, ma non è l’unica molecola che presenta questa peculiarità, infatti anche alcuni ossidi possono avere un comportamento duplice in soluzione. Un esempio comune è quello dell’ossido di zinco (ZnO).

Se lo sciogliamo in una soluzione con pH acido infatti questa molecola darà luogo alla reazione ZnO + H3O⁺ <=> Zn2+ + 3H2O. Qualora invece lo inseriamo in un ambiente basico, dove sono presenti ioni OH-, si comporta come una sostanza acida abbassandone la concentrazione. Per esempio nella reazione ZnO + NaOH + H2O <=> Na22+[Zn(OH)4]2-.

 Si tratta di un effetto che permette di separare dei cationi, e che torna perciò utile in alcuni processi chimici, mentre l’autoprotolisi dell’acqua è più importante come concetto. Ci sono anche altri ossidi che hanno carattere anfotero, come l’ossido piomboso (PbO) e l’ossido di alluminio (Al2O3). E nonostante convenzionalmente gli idrossidi siano inseriti fra le basi anche alcuni di essi possono rivelare carattere anfotero.

Uno di questi è l’idrossido di alluminio, ossia Al(OH)3. Per esempio in una soluzione con l’acido cloridrico dà luogo alla reazione Al(OH)3 + 3HCl <=> AlCl3 + 3H2O. Qui si comporta da base, come ci si aspetterebbe, ma se mischiato con una base come l’NaOH si comporta come un acido.

L’autoprotolisi dell’acqua e la temperatura 

Abbiamo visto che il valore di Kw a 25°c è 1 x 10-14, ma al variare della temperatura questo può modificarsi, esattamente come avviene per la costante di equilibrio Keq. Per la precisione se questa si abbassa il suo valore diminuisce, mentre se si riscalda l’acqua questa aumenta. Il valore più alto lo registriamo alla temperatura di ebollizione, dove troviamo Kw = 5.13  ∙ 10-13.
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