Autismo e disprassia: di cosa si tratta?
Tra autismo e disprassia, spesso e volentieri, viene fatta una gran confusione. E’ quindi necessario analizzare a fondo i due termini, provando a chiarire in maniera specifica di che cosa stiamo parlando. Si tratta di due problematiche che spesso vengono confuse tra loro, che hanno note comuni, ma anche differenze sostanziali.
Autismo: che cos’è?
L’autismo può variare ampiamente da individuo a individuo. Una delle sue principali caratteristiche riguarda l’interazione sociale insieme all’elaborazione sensoriale. I soggetti autistici potrebbero non essere in grado di cogliere i segnali di un partner di conversazione e i bambini potrebbero non essere interessati a giocare con i loro coetanei. Il rumore di fondo e le attività possono risultare particolarmente fastidiosi e chi è colpito da questa problematica può avere una capacità insolita di focalizzare l’attenzione su dettagli specifici. I bambini che si trovano nello spettro autistico spesso parlano tardi, altri non parlano affatto. Gli autistici possono presentare problemi di equilibrio e di coordinazione motoria
Disprassia: che cos’è?
La disprassia è una condizione cerebrale che causa incapacità motoria e difficoltà di coordinazione. Le persone con disprassia possono avere problemi con l’equilibrio e sono spesso goffe. Possono cadere o inciampare molto, sbattere contro cose e persino camminare o correre con un’andatura insolita. In un ambiente scolastico, questo può rendere i bambini oggetto di scherno da parte dei coetanei e causare problemi di autostima e sicurezza. Impugnare una penna o una matita può essere fisicamente doloroso per i bambini disprassici, motivo per cui di solito è consigliabile che imparino a digitare. La disprassia non è correlata all’intelligenza, ma può influenzare l’attenzione e la memoria causando scarso rendimento in un contesto accademico.
Autismo e disprassia: i punti in comune
Sia la disprassia che l’autismo possono portare i bambini a sentirsi a disagio in situazioni sociali. A scuola questi studenti possono essere trattati in modo diverso dai loro coetanei e possono diventare oggetto di bullismo. Alcune persone disprossiche e autistiche hanno schemi di linguaggio distinti. Quando ciò si verifica nella disprassia, viene indicato come aprassia della parola. Possono avere difficoltà a controllare il volume e il tono del loro discorso e utilizzare stringhe complesse e lunghe di linguaggio. Alcune persone sono ipersensibili alle temperature, alla luce e al rumore e molte preferiscono attenersi a una routine familiare per completare le attività quotidiane. Anche i problemi di attenzione possono essere un problema e c’è la possibilità che si verifichino insieme ad altre difficoltà di apprendimento, come la dislessia.