Abbandono scolastico: 4 milioni di ragazzi lasciano gli studi senza diploma
Il fenomeno dell’abbandono scolastico desta molta preoccupazione nel nostro paese. Ogni anno migliaia di giovani decidono di fermare il loro percorso di istruzione senza conseguire il diploma di scuola secondaria di secondo grado.
Ma quali sono le motivazioni? E cosa comporta l’abbandono scolastico? Continua a leggere questo articolo per scoprirlo.
Abbandono scolastico e dati statistici
Il problema dell’abbandono scolastico è in continuo aumento. Secondo diverse statistiche, sono 11,7 milioni gli italiani che non si sono mai iscritti ad un istituto di scuola superiore. Un dato veramente allarmante e che riguarda un maggior numero di uomini rispetto alle donne.
In base ai dati Inapp il 41% (17,7 milioni) della popolazione tra i 18 e i 74 anni possiede solo la licenza media, a fronte degli 11 milioni di cittadini che non hanno proseguito gli studi dopo aver acquisito il diploma.
In Europa, l’Italia è quasi al fanalino di coda per quanto riguarda l’abbandono degli studi e questi risultati non fanno ben sperare sul futuro del nostro paese.
I diplomati risultano essere la maggioranza con un dato che si aggira attorno al 42%, mentre i laureati si fermano ad un 14%, che corrisponde a 6,1 milioni. Sono le donne ad avere un livello di istruzione più elevato, a differenza degli uomini che preferiscono non proseguire il loro percorso scolastico.
Inoltre, il tasso di abbandono precoce risulta essere più frequente nelle regioni del Sud Italia e nelle isole, ciò dimostra ancora una volta il profondo divario esistente tra i vari territori italiani.
Cause della dispersione scolastica
Quali sono le motivazioni che spingono i giovani ad abbandonare la scuola? L’abbandono scolastico risulta essere una problematica difficile da arginare e che ha come causa principale una serie di fattori individuali come, ad esempio:
- difficoltà di apprendimento;
- carenza di orientamento e di sostegno durante il percorso di studi;
- scarsa predisposizione allo studio;
- mancanza di motivazione.
Tuttavia, non vi sono solamente fattori strettamente personali, ma anche motivazioni legate alla condizione economico e socioculturale in cui essi vivono, alla preparazione degli insegnanti o al rapporto che si instaura tra professore e studente, che risulta essere spesso e volentieri conflittuale anziché empatico.
Infine, vi è un’altra problematica di grande attualità e di cui si inizia a parlare sempre più spesso: l’eccessiva pressione causata dai professori. Gli adolescenti vivono il periodo scolastico con maggiore ansia e si sentono sotto stress a causa dello studio, ciò comporta un tasso di abbandono sempre più alto e incontrollato.
La scuola dovrebbe rappresentare uno spazio di crescita, confronto e arricchimento, ma a quanto pare si è trasformata in un luogo in cui regnano giudizi troppo severi e paura nei confronti dei professori.
Verifiche, esami ed interrogazioni non vengono più viste come un modo per migliorarsi ma come una valutazione severa in grado di mettere in discussione l’autostima e le proprie capacità personali. La paura di prendere un brutto voto e deludere i propri genitori deriva dal fatto che questi adolescenti hanno bisogno di essere capiti e considerati al di là dei voti scolastici, ma troppo spesso gli atteggiamenti degli adulti causano pressioni psicologiche e non sono d’aiuto per questi ragazzi.
Conseguenze dell’abbandono scolastico
- costi sociali elevati per via del capitale umano meno qualificato;
- aumento dei tassi di criminalità;
- depressione e frustrazione personale derivante dal fatto di non essere riusciti a concludere il proprio percorso;
- limitato sviluppo economico e sociale del paese.