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Marte: le sue caratteristiche e il mistero del portale

Marte: le sue caratteristiche e il mistero del portale

marte caratteristiche e mistero portale
  • Sara Elia
  • 29 Luglio 2022
  • Consigli per lo studio
  • 4 minuti

Marte: le sue caratteristiche e il mistero del portale

Marte è da sempre considerato un pianeta ricco di misteri. Forse la somiglianza con la Terra ha accesso l’interesse nei suoi confronti. Le agenzie spaziali sono ancora alla ricerca di domande quali: si potrà mai vivere su Marte? Esistono altre forme di vita?

Proviamo ad analizzare caratteristiche, curiosità e falsi miti di questo affascinante pianeta.

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Caratteristiche di Marte

Marte è il quarto pianeta del sistema solare. Viene comunemente chiamato pianeta rosso per vai del colore rossastro. Tale sfumatura è causata all’alta concentrazione di ossido di ferro sulla superficie. 
 
Inoltre Marte è il pianeta che più assomiglia alla Terra all’interno dell’intero sistema solare. Ha un diametro di circa 6800 km, quindi più piccolo del nostro. In passato era presente un’idrosfera (mari, fiumi, ghiacciai) per via di specifiche caratteristiche geologiche e geografiche. Molte missioni spaziali e sonde orbitali hanno cercato di conoscere al meglio:
  • ambiente ad oggi presente;
  • evoluzione di tale idrosfera. 
Le agenzie spaziali continuano a generare missioni su Marte. Negli anni, come vedremo meglio in seguito, ci si è dunque concentrati su:
  • aspetto ambientale;
  • ricerca di segnali di vita;
  • produzione di ossigeno per rendere il pianeta vivibile.
Proprio a proposito di quest’ultimo punto ad oggi si può festeggiare un’importante vittoria. La missione Perseverance, da poco partita, è già riuscita a produrre ossigeno. In data 20 aprile 2021 si è posata la prima pietra per costruire una futura abitabilità umana. Il diossido di carbonio è stato convertito in ossigeno.
 

Marte nei secoli

Il movimento di Marte è osservato dal ben lontano terzo millenio ac. Furono infatti i Sumeri a riconoscere nel pianeta rosso la divinità della guerra. La tradizione continuò successivamente con antichi Greci e Romani.

I greci lo denominarono Ares, figlio di Zeus e Era, giovane di estrema abilità in guerra. I Romani invece Marte. Dio della guerra la sua festa ricorreva a Marzo. Era proprio questo infatti il mese in cui le imprese militare riprendevano dopo la pausa invernale. In generale, le popolazioni del passato hanno attribuito simbolismi, religioni e importanza astrologiche a Marte. La possibilità di vita marziana ha poi affascinato e arricchito l’immaginazione collettiva.

Il primo a costruire una vera e propria mappa del pianeta rosso è stato l’italiano Giovanni Schiapparelli (1835-1910). Fu proprio l’astronomo a creare nel 1877 la mappa comprensiva di fiumi e mari. Da qui iniziò a nascere l’idea della presenza di vita extraterrestre. Successivamente altri scienziati continuarono i suoi studi. In primis Percival Lowell presso l’osservatorio in Arizona. Solo nel 1907, grazie alle foto tramite telescopio, si scoprì che le teorie di Schiapparelli erano sbagliate. Ma ormai il mito di Marte era nato!

Nel 1965 la sonda spaziale Mariner 4 scattò per prima delle foto. Si scoprì cosi che il terreno è prevalentemente ricoperto da deserti e vulcani. Di certo ad oggi ci sono delle lievi differenze. In passato erano presenti fiumi, ghiacciai e altre fonti d’acqua. 

Le domande che queste rivelazioni hanno portato sono riferite in paragone con la Terra. Se Marte era come il nostro pianeta anche noi potremmo fare la medesima fine?

La missione Perseverance

Negli anni ’80 le missioni Viking1 e Viking2 hanno scattato le prime foto della superficie. Nel 2021 il Rover Perseverance è atterrato in uno dei principali crateri di Marte: Jezero. Da allora si cerca di trovare modi per:

  • colonizzare;
  • studiare l’abitabilità umana;
  • scoprire sorgenti per creare ossigeno e acqua.

Perseverance ha una missione equivalente a 690 giorni terrestri da compiere. Per farlo ha a disposizione un equipaggiamento all’avanguardia, composta da:

  • Rimfax: strumento utile per la mappatura del suolo. Arriva ad una profondità di 10 metri tramite onde radar;
  • Moxie: utilizzato per verificare o meno la presenza di ossigeno. Per farlo si avvale del diossido di carbonio presente nell’atmosfera;
  • braccio robotico: di lunghezza di 2 metri, utile per i lavori più duri. Permette di scavare e raccogliere campioni geologici.

Grazie all’insieme di questi strumenti è possibile:

  • scavare e raccogliere campioni geologici;
  • trovare tracce di fossili;
  • identificare campioni d’interesse scientifico tramite laser e fotocamere.

Una volta terminato il lavoro i campioni in questione verranno:

  • portati ad un sistema di lancio Nasa;
  • lanciati in orbita;
  • raccolti da un satellite;
  • consegnati ad una navicella;
  • riportati sulla Terra per studi approfonditi.

Il mistero del portale 

Una foto scattata dal rover Curiosity, attualmente su Marte, mostra quello che sembra un portale di pietra. I social media hanno, fin da subito, amplificato la fake news e dato credito a voci complottistiche e teorie su avvistamenti marziani. Ma procediamo con ordine.

Il 7 maggio 2022 ha iniziato a circolare tale foto proveniente da Marte. A prima occhiata sembra proprio l’ingresso in pietra di un tunnel. In più non sembra derivi da circostanze naturali. La forma delle rocce e la struttura complessiva ricordano le fattezze di qualcosa costruito in modo artificiale.

La realtà, per quanto la teoria fosse suggestiva, è molto più semplice. Come ha precisato la NASA la foto immortala niente di più che una piccola apertura tra le rocce. La grandezza ammonta ad un’altezza di 40 cm e una larghezza di 30 cm. L’immagine è stata però scattata da Curiosity a notevole distanza. Lo zoom, estremamente potente, ha appiattito la prospettiva rendendo la crepa otticamente più grande di quello che in realtà è.

La NASA ha inoltre messo a disposizione un collage di immagini che:

  • mostra la fenditura all’interno del panorama di Marte;
  • da la possibilità di confrontarne le dimensioni;
  • contestualizza il portale rispetto a ciò da cui è circondato.

Di certo il fascino e le fantasie su Marte resteranno ancora a lungo intatte!

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Sara Elia
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