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Criteri di qualità Google: da dicembre rientra anche l’esperienza

Criteri di qualità Google: da dicembre rientra anche l’esperienza

Criteri di qualità Google: da dicembre rientra anche l'esperienza
  • Alessia Seminara
  • 22 Febbraio 2023
  • Digital marketing
  • 5 minuti

Criteri di qualità Google: da dicembre rientra anche l'esperienza

Google ha di recente aggiornati i propri criteri di qualità. Se fino a qualche settimana fa il celebre motore di ricerca utilizzava l’acronimo EAT per definire i propri indicatori di qualità, ad oggi è stata aggiunta una nuova lettera all’acronimo stesso, che diventa E.E.E.T. e sta per:

  • Esperience (esperienza)
  • Expertise (competenza)
  • Authoritativeness (autorevolezza)
  • Trustworthiness (affidabilità).

Viene dunque aggiunto il criterio dell’esperienza, che avrà anch’essa un ruolo fondamentale nel momento in cui Google dovrà valutare la qualità di un contenuto.

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Google EEAT è un fattore di ranking?

Cerchiamo dunque di analizzare i nuovi criteri di qualità Google e come questi avranno impatto sui contenuti pubblicati sul web.

La prima domanda sensata che in molti si staranno ponendo riguarda il nesso tra criteri di qualità e ranking. Nello specifico, è ovvio chiedersi se tali criteri influiranno in qualche modo sul posizionamento dei siti web o delle loro pagine.

Ebbene, i criteri di qualità, incluso il nuovo fattore dell’esperienza, non possono essere considerati come dei veri e propri fattori di ranking.

Nonostante questo, trattandosi di qualcosa che ha a che fare con la qualità delle pagine web, i criteri serviranno comunque per valutare pagine e siti web.

Si tratta dunque di uno strumento che servirà ad orientare il lavoro di chi gestisce siti web o crea contenuti da pubblicare online.

Tra l’altro, seppur non si tratti di fattori di ranking, i criteri di qualità servono comunque a Google per migliorare costantemente i propri algoritmi. Ci forniscono, poi, informazioni importantissime sulla tipologia di contenuti che Google preferisce classificare.

Infine, Google si affida ai quality raters, dei valutatori umani che nulla hanno a che vedere con gli algoritmi elettronici, e che hanno il compito di valutare qualitativamente i contenuti.

E questi valutatori svolgono il proprio compito tendendo conto dei criteri di qualità Google aggiornati.

Criteri di qualità Google: l’aggiornamento delle linee guida risale allo scorso dicembre 2022

L’aggiornamento dei criteri di qualità Google e delle relative linee guida è piuttosto recente: risale infatti allo scorso 15 dicembre 2022.

Dato che le linee guida risultano già aggiornate e pubblicate ufficialmente, comunque, i nuovi criteri di qualità Google di certo sono già operativi.

Quella del 15 dicembre non è stata la prima modifica che Google ha apportato ai propri criteri nel 2022. La più recente era avvenuta pochi mesi prima (solamente quattro) nel luglio 2022.

La nuova modifica effettuata alle proprie linee guida rispecchia la volontà di Google di rendere i contenuti mostrati dal motore di ricerca di qualità elevata. Viene inoltre implementato un nuovo sistema per giungere alla fonte ufficiale e primaria di un contenuto. In questo modo, si darà precedenza ai contenuti originali, oltre che di qualità e utili per gli utenti.

Criteri di qualità Google: il ruolo dell’esperienza

La novità più rilevante in merito all’aggiornamento dei criteri di qualità è sicuramente quella relativa all’esperienza, che aggiunge una E all’ormai noto acronimo EAT.

Si tratta di una nuova dimensione che il motore di ricerca ha aggiunto per migliorare la qualità dei contenuti mostrati agli utenti.

Il termine, nello specifico, si riferisce ad una reale esperienza che una persona ha vissuto, relativamente a moltissimi aspetti ed esperienze concrete. Un luogo, un prodotto, qualsiasi cosa di cui un’altra persona ha avuto esperienza diretta: in effetti, è noto che i contenuti in cui viene comunicata e riportata un’esperienza reale sono quelli prodotti da altre persone che ne hanno avuto prova diretta.

Ed è per questa ragione che, da dicembre 2022, tra i criteri di qualità esaminati da Google anche l’expertise che un creatore di contenuti ha realmente in merito all’argomento di cui si parla avrà un peso enorme.

Insomma, a seguito dell’aggiornamento dei criteri, chi creerà contenuti per il web dovrà riuscire a convincere Google di aver avuto esperienza diretta con l’argomento con il quale si sta cimentando.

In caso contrario, la pagina creata rischia di essere valutata con un punteggio EEAT abbastanza basso.

Criteri di qualità Google: differenza tra esperienza e competenza

In base alle considerazioni fino ad ora fatte, diventa chiara la differenza tra esperienza e competenza. Entrambi questi termini fanno parte dei criteri di qualità Google e potrebbero generare confusione. A prima vista, in effetti, potrebbero sembrare due sinonimi, ma si tratta di due concetti tra loro molto differenti.

Per distinguere i casi in cui è necessario affidarsi ad una persona competente da quelli in cui è meglio un creatore di contenuti che, al contrario, possa vantare una determinata esperienza diretta, Google ha stabilito alcuni criteri.

In effetti, in alcuni casi l’esperienza di vita quotidiana si rivela insufficiente per dare risposte. Pensiamo ad esempio a particolari condizioni mediche, ma anche a questioni relative alla politica o al risparmio ed alla finanza. In alcuni particolari casi, dunque, il fatto che un creatore di contenuti non abbia esperienza diretta su questioni o argomenti non significa che non sia in buona fede.

E, cosa più importante, non significa assolutamente che il contenuto sia inaffidabile solo perché non accompagnato da esperienza diretta.

Nonostante faccia parte dei criteri di qualità che Google ha recentemente stabilito, l’esperienza è sì valida, ma viene considerata come affidabile solamente in determinate condizioni.

E queste considerazioni valgono soprattutto per i contenuti che vengono definiti YMYL.

L’enorme peso dell’affidabilità

Con l’aggiornamento di dicembre 2022, da parte di Google, dei propri criteri di qualità, cambia anche il ruolo dell’affidabilità, oltre che il suo peso.

Tra i criteri di qualità, infatti, quello dell’affidabilità assume ora un ruolo preponderante e di spicco. Detta anche “fiducia”, quella dell’affidabilità è una componente abbastanza critica.

Ed è quella che, più di tutte, è in grado di determinare l’EEAT delle pagine e dei contenuti presenti sul web. Anche se provenienti da fonti esperte, autorevoli e competenti, infatti, le pagine che vengono ritenute poco affidabili non avranno mai un’EEAT elevato.

Competenza, autorevolezza e il nuovo inserimento tra i criteri di qualità Google, ossia l’esperienza diretta, da soli, non bastano ad elevare l’EEAT di un contenuto.

Possiamo considerarli come un supporto all’affidabilità e vengono considerati dai quality raters, ma quel che è importante nell’attribuzione dell’EEAT è la fiducia.

 

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Alessia Seminara
Giornalista pubblicista, copywriter e web editor. Dopo la formazione universitaria, ho deciso di intraprendere vari percorsi formativi che mi hanno consentito di iniziare a lavorare per il web. Collaboro con diverse testate giornalistiche online e mi occupo di copy e scrittura per vari siti web.
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