Professioni sanitarie: Test e Bandi di concorso
Le Professioni sanitarie rientrano all’interno delle facoltà a Numero Programmato ministeriale pertanto, per potersi immatricolare ai corsi di laurea, occorre sostenere un Test di ammissione selettivo.
Ogni anno il Miur definisce la data, le modalità e i contenuti del Test con Decreto Ministeriale esattamente come accade per Medicina (in lingua inglese e italiana), Odontoiatria, Veterinaria e Architettura.
Le Università pubblicano di conseguenza i Bandi di concorso, seguendo le linee guida definite dal Miur, comunicando tutte le informazioni per potersi iscrivere alla prova di ammissione e i relativi termini.
Ma tra i corsi di laurea a Numero Programmato ci sono sostanziali differenze per quanto riguarda la composizione della prova, delle graduatorie di merito e alcune particolarità che possono trarre in inganno le future matricole.
La composizione della prova
La gestione della prova di ammissione viene gestita autonomamente da ogni singola Università.
Questo significa che il Test, pur essendo regolamentate le modalità e i contenuti direttamente dal Miur a livello nazionale, può essere differente da un Ateneo all’altro per quanto riguarda i quesiti proposti.
Ogni Università può decidere di affidarsi a Consorzi Interuniversitari come il Cineca, che gestisce ad esempio i Test nazionali di Medicina e Odontoiatria, oppure a società private sia per quanto riguarda la redazione della prova che per la definizione delle graduatorie finali.
Graduatorie di merito
Le graduatorie di merito, a differenza di quanto accade per gli altri corsi di laurea a numero chiuso nazionale, possono essere definite seguendo due differenti sistemi scelti discrezionalmente dalle Università.
1° sistema – Priorità alla “scelta”
Il candidato, nonostante abbia inserito le tre o più preferenze il giorno della prova (o all’atto dell’iscrizione), concorrerà esclusivamente per la sua prima scelta, le altre preferenze saranno prese in considerazione solo nel caso in cui, nei corsi di laurea indicati come 2° e 3° scelta (e scelte successive), non siano stati coperti i posti messi al Bando.
2° sistema – Priorità al “punteggio”
Il candidato inserirà tre o più preferenze il giorno della prova (o all’atto dell’iscrizione) e concorrerà per tutti i corsi di laurea scelti, chiaramente nella posizione che gli spetta secondo il punteggio ottenuto. Il candidato in questo caso potrà immatricolarsi al corso di laurea migliore seguendo il suo ordine di preferenza iniziale.
Non esiste un sistema univoco utilizzato da tutti, per questo motivo occorre fare molta attenzione all’enunciato di ogni singolo Bando di concorso.
Sistema di graduatoria per ateneo (variabile nel tempo)
Università che adottano il 1° sistema (“Scelta”)
Brescia; Chieti; Catania; Ferrara; Foggia; Genova; Milano Statale; Napoli Federico II; Perugia; Palermo; Trieste; Udine; Roma Tor Vergata; Foggia; Salerno; Udine e Trieste.
Università che adottano il 2° sistema (“Punteggio”)
Ancona; Bari; Bologna; Cagliari; Campobasso; L’Aquila; Milano Bicocca; Modena e Reggio Emilia; Messina; Napoli SUN; Padova; Pavia; Parma; Pisa; Sassari; Siena; Roma La Sapienza; Varese; Vercelli Avogadro; Torino; Catanzaro; Verona e Firenze.
Le preferenze
Ogni Università stabilisce inoltre il numero di preferenze che i candidati possono esprimere all’interno dei Corsi di Laurea per le Professioni Sanitarie.
Di seguito segnaliamo il numero di preferenze stabilite negli ultimi anni (variabili nel tempo):
- Limite di 2 preferenze: Pavia e Molise;
- Limite di 3 preferenze: Politecnica delle Marche (Ancona), Bologna, Catania, Chieti/Pescara, Ferrara, Firenze, Messina, Milano Statale, Milano Bicocca, Modena e Reggio Emilia, Napoli Federico II, Padova, Parma, Perugia, Piemonte Orientale, Pisa, Roma Sapienza, Roma Tor Vergata, Siena, Varese-Insubria, Torino, Sassari, Foggia e Verona;
- Limite di 5 preferenze: Salerno;
- Limite di 6 preferenze: Brescia;
- Limite di 10 preferenze: Palermo;
- Nessun limite di preferenze: L’Aquila, Sassari e Messina.